Genova, grande successo per la prima di "L'avaro" di Molière al Teatro Modena: standing ovation per una bella azione scenica imrontata alla modernità

di Carlotta Nicoletti

Saravo ha posto l'accento su questa contemporaneità ambientando l'azione al giorno d'oggi

Applausi calorosi, ieri sera, al Teatro Modena per la prima nazionale dell'Avaro di Molière, una coproduzione fra il Teatro Nazionale di Genova, il Teatro Stabile di Bolzano, Artisti Associati Gorizia e Centro Teatrale Bresciano. Il capolavoro di Molière, presentato nella traduzione e nell'adattamento di Letizia Russo con la regia di Luigi Saravo e la presenza in scena di Ugo Dighero, come tutti i grandi classici è estremamente moderno, ci parla del nostro tempo. Arpagone, uomo ricchissimo e avaro, esercita il proprio potere attraverso il denaro e antepone questo ad ogni affetto familiare, pronto a sacrificare il futuro dei figli per non intaccare e anzi incrementare le proprie ricchezze

Saravo ha posto l'accento su questa contemporaneità ambientando l'azione al giorno d'oggi. Una scena costruita con quattro vetrine che spostandosi determinano gli spazi e una grande porta nel fondo che nasconde il 'tesoro' di Arpagone. Su uno schermo posto nel fondo di tanto in tanto vengono proiettati spot del consumismo odierno, intonati secondo uno stile liturgico di esaltazione del 'dio denaro'.

In questo contesto si dipana l'intreccio di Molière reso divertente e fluido dalla organizzazione registica di Saravo e dalla bravura dell'intero cast. Dighero, ben noto al grande pubblico anche per le sue apparizioni televisive (l'ultima in Blanca) è attore completo che sa dominare la scena e riesce a conferire al personaggio di Arpagone una giusta cattiveria mista a ironia e, anche, a un senso di malinconica tenerezza. Bravissimo nel monologo del furto, ma abile anche a dettare i tempi in scena, ben coadiuvato dagli altri artisti. Mariangeles Torres si è divisa con verve e simpatia fra la ruffiana Frosina e il servitore di Cleante. Bene gli altri: Stefano Dilauro (Clente), Elisabetta Mazzullo (Elisa), Fabio Barone (Valerio), Rebecca Redaelli (Marianna) e poi Cristin Giammarini e Paolo Li Volsi. Teatro affollato, bella accoglienza. Repliche fino al 26 novembre.