Aeroporto di Genova: si dimette il presidente Lavarello, decade il CdA, salta aumento di capitale, futuro incerto
di Redazione
L’Autorità di sistema portuale, azionista di maggioranza col 60% del capitale, non ha votato a favore dell’aumento di capitale
Decade il CdA dell'Aeroporto di Genova, dopo che l'assemblea straordinaria dei soci non ha votato la ricapitalizzazione di 4,5 milioni necessaria per scongiurare la riduzione del capitale sociale sotto la soglia minima. Quindi, le dimissioni del presidente Alfonso Lavarello e dei consiglieri Barbara Pozzolo (Autorità Portuale) e Giovanni Cavallaro (AdR), che hanno provocato la decadenza dell'organo di governo. L'epilogo è conseguente alla mossa della Camera di commercio, che aveva esercitato il diritto di prelazione sul 15% di Aeroporti di Roma che la società controllata dai Benetton stava per cedere a MSC del gruppo Aponte per una somma attorno al mezzo milione di euro.
L’ente camerale genovese si era però messo di traverso, sbarrando la strada ad Aponte e al progetto che lo stesso Lavarello aveva caldeggiato per sfruttare il volano delle crociere, di cui MSC è leader, al fine di aumentare il volume di traffico passeggeri del "Colombo". Lo stesso Comune di Genova, inizialmente interessato a rilevare quel 15%, si era fatto momentaneamente da parte, manifestando interesse per un futuro ingresso.
Alla vigilia dell’assemblea, quindi, la Camera di Commercio si è presentata col 40% del capitale, proponendo a MSC di acquistarne l’11%: proposta declinata dal guppo Aponte. L’Autorità di sistema portuale, azionista di maggioranza col 60% del capitale, non ha così votato a favore dell’aumento di capitale. Quindi, le dimissioni degli amministratori, eccettuato Alessandro Cavo (presente in quota Camera di commercio) che era presente all’assemblea ma non alla riunione del Cda. E proprio al Cda – che ad oggi è decaduto – toccherebbe procedere allo scioglimento della società per erosione del capitale sociale sotto la soglia minima di legge.
Il futuro è incerto. La Camera di commercio potrebbe avviare una scalata di controllo, rilevando le quote dell'Autorità Portuale, per poi trattare una prospettiva di privatizzazione. Ma l'orizzonte si è fatto nebuloso.