Ittiturismo, una nuova rete di pescatori e cooperative con 'IttiCoop'
di Filippo Serio
Sono 48 gli ittiturismi della Liguria, prima regione a dotarsi di una normativa per il settore
Al via IttiCoop, un percorso innovativo a carattere sperimentale che interessa tutte le province liguri relativamente al settore delle cooperative della pesca e dell’acquacoltura, nell’ambito degli ittiturismi che ha visto però anche il coinvolgimento di cooperative che operano in altri settori. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo a valere sulla Legge regionale della Liguria del 7 dicembre 2010 n. 19 “Interventi per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione – proposte progettuali ANNO 2023. L’obiettivo progettuale è chiaro e soprattutto concreto: creare una rete d’imprese tra Cooperative liguri ai fini di supportare, promuovere e valorizzare l’attività ittituristica regionale.
La Regione Liguria ha infatti normato l’attività ittituristica nel 2020 (DGR n.827 del 5/8/2020), rendendo possibile per gli imprenditori ittici di associare alla propria attività di pesca anche un’opportunità di accoglienza, svago e cultura. L’ittiturismo oltre a rappresentare una interessante opportunità di diversificazione e un’integrazione salariale, è anche un modo di creare valore.
Secondo i dati ISTAT relativi al 2021, in Liguria gli ittiturismi sono 48: per questo c’è bisogno di fare rete, di permettere alle Cooperative che hanno investito o intendono investire in questa opportunità di valorizzare appieno le potenzialità, senza bisogno di specifici adempimenti fiscali, ma con la sottoscrizione di un mero contratto tra le parti interessate “Ci sono tanti pescatori che per mancanza di competenze o riferimenti non sfruttano appieno le potenzialità di un ittiturismo o addirittura rinunciano in partenza a questa possibilità e lo stesso vale anche per Cooperative che operano in altri settori,” prosegue Borriello. “Per questo intendiamo creare una rete tra gli Ittiturismi Cooperativi Liguri, per valorizzare l’intera offerta ricettiva; a partire dalla ristorazione, dalla possibilità di ospitare turisti in alloggi adeguati, fino all’organizzazione di attività didattiche e laboratori per bambini, giovani e adulti, e molto, molto altro”
Frequentare un ittiturismo significa immergersi nella vita dei pescatori, visitare i borghi marinari familiari e scoprire una ristorazione alternativa, non soltanto nella consumazione di un piatto a base di pesce, ma nell’arte della preparazione di ricette del luogo introvabili altrove, che permettono di far conoscere e assaporare anche le specie meno conosciute. Il progetto prevede inoltre il coinvolgimento di altri settori come quello sociale, quello culturale e quello turistico.
La proposta, come sempre, nasce da una necessità; molto spesso, infatti, chi opera nel mondo della pesca e dell’acquacoltura lamenta la mancanza di un degno riconoscimento economico per il faticoso lavoro svolto, ma non solo: destano timori e perplessità future anche la carenza di ragazzi appartenenti alle nuove generazioni interessati al mestiere, oltre che la mancanza di strumenti che possano valorizzare la professione. Ecco perché nasce il Progetto ITTICOOP, per dare una risposta concreta ai bisogni del settore e a coloro che al settore si vorrebbero avvicinare. “In cima alla lista degli obiettivi ci sono la sostenibilità economica dei pescatori e la valorizzazione del prodotto ittico,” specifica Borriello. “Inoltre, riteniamo che un investimento di questo tipo possa anche servire per avvicinare i giovani potenzialmente interessati a svolgere un’attività che coniughi sia mare che terra”.
“Il progetto ITTICOOP segna la naturale evoluzione dell’impegno della Regione Liguria a sostegno dell’ittiturismo – dice il vice presidente della Regione Liguria con delega alla Pesca Alessandro Piana –, favorendone l’eradicazione sul territorio e nuove prospettive. Ringraziamo pertanto i promotori del progetto e invitiamo i nostri pescatori alla massima condivisione, certi di una ulteriore crescita del comparto. Ricordo che per la pesca del territorio la nuova programmazione ha disposizione 12 milioni di euro con cui intendiamo dare nuovo impulso alla pesca cercando di superare i limiti strutturali del settore. Per questo è fondamentale il continuo confronto con le associazioni e con i portatori di interessi ai vari livelli. Tanto più che pescaturismo e ittiturismo vedono la Liguria leader del comparto nazionale per incremento delle attività. Oltre ai dati occorre sottolinearne il valore poiché svolgono una mission importantissima: fanno riscoprire la genuinità e le qualità del nostro pescato direttamente dal contesto di elezione oltre a destagionalizzare incrementando il lavoro dei nostri pescatori e la diversificazione aziendale”.
“L’ittiturismo è una forma di turismo esperienziale che sta avendo un grande successo un po’ ovunque: anche al di fuori della classica stagione estiva stanno crescendo le richieste di persone che vogliono venire in Liguria per vivere il mare, gustare i suoi eccezionali prodotti e soggiornare nelle case dei nostri pescatori. Sono molto soddisfatto quindi che, nell’ottica di una fruizione sostenibile del mare e in una logica di turismo slow, queste imprese si siano unite per creare una rete attrattiva per i tanti turisti, sempre più in crescita anno dopo anno, che scelgono la Liguria come meta delle loro vacanze”, dichiara l’assessore regionale al Turismo e al Lavoro Augusto Sartori.
“La flessibilità nell’adesione e la chiarezza nella gestione rendono lo strumento Rete d’Imprese un modello di collaborazione efficace e facilmente fruibile e, la cooperazione tra imprese, diventa il fil rouge per avviare un processo di co-innovazione, di reciproco sostegno e creazione di sinergie per accedere a nuovi mercati mediante il tramite dei vari stakeholders”, dichiara Massimo Tosetti, esperto in reti d’impresa.
“La Rete d’imprese ITTICOOP – prosegue Tosetti – nasce come iniziativa dedicata a promuovere anche la sostenibilità ambientale e il benessere delle comunità locali attraverso l’adozione del concetto “dal mare alla tavola”. Un viaggio emozionante che pone l’accento su pratiche e scelte che rispettano l’ambiente marino, valorizzano il pesce locale e nutrono il consumatore consapevole, attraverso l’importanza cruciale di mettersi in rete con altre imprese che condividono la stessa visione: unirsi per creare valore attorno al settore, per valorizzare le marinerie e i borghi della magnifica costa ligure e per contribuire a creare una maggiore sostenibilità socio economica a favore degli operatori”.
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