Ceranesi: con i formaggi della Madonna al Santuario della Guardia vive la tradizione

di Gilberto Volpara

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Un tempo si saliva sul Figogna per acquistare le collane di reste

Ceranesi: con i formaggi della Madonna al Santuario della Guardia vive la tradizione

L'aspetto religioso, spesso, porta sulla propria scia, anche, una declinazione pagata. Succede fin dalla notte dei tempi e, quell'usanza, prosegue tutt'oggi nel punto simbolo della fede genovese: il Santuario della Guardia.

 

Avvio dallo scorso 25 aprile e prosecuzione in grande stile in questo mese mariano. Infatti, sono cinque le aziende agricole che hanno accolto una delle prime sfide lanciate dal neo rettore del Santuario della Guardia, don Paolo Robotti: “Rinnovare il Figogna e quello che gira intorno al punto di fede”. La ripartenza guarda così all’antico e a una tradizione mai dimenticata.

 

Riferimento, la rinascita delle storiche botteghe sotto il piazzale dei ristoranti e chiuse da lungo tempo. Quelle saracinesche tornano alzate grazie ad alcuni imprenditori del territorio dalla carta d’identità molto giovane.

 

Dai derivati del latte di capra al miele d’alta Valpolcevera, dalle marmellate alle conserve fino alle farine di grani antichi alla Guardia nasce la vetrina del gusto con la certezza della qualità. “Abbiamo puntato, proprio, su questo parametro. Una scelta all’insegna di prodotti che nascono a pochi chilometri dal Santuario con un pieno riscontro in termini di bontà” spiega Angelo Nelli, curatore dell’operazione per conto del rettore.

 

Obiettivo un’apertura costante e continua fino al termine dell’estate, almeno in fase iniziale, limitata alle giornate di sabato e domenica. La speranza, legata al riscontro e all’afflusso, ovviamente, traguarda a un ampliamento: “Magari già sul venerdì o su qualche giornata infrasettimanale”.