Salvini annuncia battaglia per la conferma in Liguria del centrodestra

di Paolo Lingua

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Il punto di Paolo Lingua

Salvini annuncia battaglia per la conferma in Liguria del centrodestra

Era prevedibile: passeggiando per il Salone Nautico Matteo Salvini ha sparato tutte le cartucce possibili contro l’alleanza Pd – M5s sia come contenuti dell’annunciata politica governativa, sia nella prospettiva delle elezioni regionali. Nel giro di due mesi, come è noto, ci sarà la corsa per l’Umbria, seguita da quella dell’Emilia-Romagna. In primavera sarà la volta della Liguria, della Calabria e di diverse altre regioni. Salvini sta subendo, a livello di esecutivo, una svolta a 360 gradi nelle politica estera con un ritorno netto e deciso dell’atlantismo e dell’europeismo, mentre in politica interna si incrina , sempre grazie a una ipotesi di accordo europeo,  la sua opposizione, a testa bassa, contro l’arrivo, anche in maniera irregolare, di clandestini dall’Africa e dal medio Oriente, sia pure nella prospettiva, nella quale il governo italiano sta mediando, d’una redistribuzione europea.   Salvini prosegue in una campagna elettorale di lunga durata, a testa bassa. Ma, per quel che interessa il nostro territorio, è tornato sulla strategia della battaglia che caratterizzerà la Liguria  la prossima primavera.

Salvini ha confermato la fiducia a Giovanni Toti (con il quale ha sempre avuto un rapporto preferenziale, sin dalla sua elezione, quattro anni fa) e alla prospettiva che sia il candidato di una coalizione di centrodestra. Quali sarebbero le forze in campo? La Lega, Fratelli d’Italia, i partitini di centro che fanno riferimento0 all’ex ministro Lupi, il movimento di Toti “Cambiamo!” e, per forza di cose anche Forza Italia che conta su posizioni di un certo peso nel Tigullio (intorno al clan dei Bagnasco, padre e figlio) e nel Ponente della Liguria. Salvini, che è tornato sui temi delle grandi opere e della Gronda in particolare e delle scelte strategiche sulla politica portuale, ha evitato di affrontare alcuni temi di vecchi contrasti localistici, legati all’area di amministrazioni controllate da Claudio Scajola e dai suoi alleati che hanno una larga presenza nelle province di Imperia e di Savona. Tra Scajola e Toti, soprattutto in passato, non sono mancati contrasti, ma in particolare incomprensioni personali. Scajola ha però recuperato il rapporto con Berlusconi dopo un lungo incontro a Milano. E’ molto probabile che, sia pure con un po’ di trattativa e di mediazione, si arrivi all’aggancio finale, superando vecchie ruggini che erano nate anche con la stessa Lega. Anche perché, viste le polemiche del recente passato, non appare possibile un accordo tra Scajola e una alleanza che fa cardine sul M5s che su il sindaco di Imperia ha sempre sparato senza pietà.

Si è capito ieri che Salvini ha modificato in parte la sua tattica che puntava a una leadership assoluta e personale. Per recuperare e riprendere spazio e consensi, Salvini ha bisogno di vincere il più possibile e le elezioni regionali sono un banco di prova  “ad hoc”, anche perché il Pd, con il nuovo asset dell’alleanza grillina, punta a recuperare regioni perdute o comunque a tenere quelle dove ha sempre avuto una tradizionale leadership. La Liguria , ancora una volta,  sarà il centro clou dell’esperimento politico. Salvini deve mettere insieme tutte le forze disponibili sul territorio, così come il Pd deve cercare di giocarsi la rivincita dopo la serie di sconfitte regionali e comunali iniziate quattro anni fa. Si torna alle vecchie regole consolidate della politica. L’importante non è partecipare, ma solo e unicamente vincere. Saranno mesi di fuoco e di tensione, mentre si dovranno muovere i progetti sulle grandi opere e sulle iniziative economiche. Toccherà ai grillini forse inghiottire molte cose poco gradite, ma non c’è via d’uscita altrimenti.