Onorato: "Abbiamo creduto in Genova e i numeri ci danno ragione"

di Pietro Roth

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Il patron del Gruppo Onorato: "Mi consigliarono di cambiare porto, ma ho fatto di testa mia"

Onorato: "Abbiamo creduto in Genova e i numeri ci danno ragione"
"Abbiamo deciso di credere nella città, in Toti, in Bucci, anche scegliendo di basare sul porto di Genova la Maria Grazia Onorato, la più grande ro-ro per il traffico merci di tutto il Mediterraneo, e anche in questo caso i numeri ci stanno dando ragione nella scelta di continuare ad investire su Genova". Lo ha detto Vincenzo Onorato partecipando  a un incontro dal titolo "Ponte e a capo", insieme al sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci. "Vi racconto un retroscena - ha svelato Onorato - Verso fine dello scorso anno ho incontrato il sindaco Bucci e il governatore Toti e ho confidato loro le mie preoccupazioni per il traffico passeggeri sul Porto di Genova. I dati erano drammatici, con un calo delle prenotazioni del 35-40 per cento, dovuto principalmente alla percezione all'estero, in Germania, in Svizzera, nei Paesi del Nord Europa che serviamo, ma anche in alcune parti nel Nord Italia, che Genova fosse irraggiungibile a causa del crollo del Morandi. Anche i mmiei manager di fronte a questi numeri mi consigliavano di cambiare gli operativi, spostando navi su altri porti". "Ma io e la mia famiglia siamo legatissimi a Genova - una città da cui muoviamo un milione di passeggeri l'anno verso la Sardegna e la Corsica - abbiamo testardamente deciso di credere nella città e nella sua capacità di andare avanti, anche grazie alla capacità e alla bravura di amministratori come Giovanni Toti e Marco Bucci, che hanno gestito benissimo la situazione e sono un esempio di buon governo a tutti i livelli e hanno creato", ha aggiunto il patron di Moby-Tirrenia.

Quindi, ha raccontato Onorato, "anche intervenendo con iniziative mirate, come quella sugli agenti di viaggio internazionali, abbiamo invertito il trend e oggi siamo solo il tre per cento sotto rispetto all'anno scorso. E contiamo, fra poco, di avere addirittura un sostanziale pareggio sul numero di viaggiatori in partenza da Genova".  L'armatore poi è tornato su un suo cavallo di battaglia, l'eticità del lavoro: "Quello dei marittimi, italiani, ma non solo, pagati però tutti con contratto di diritto italiano, per combattere quella che altrimenti è solo globalizzazione della miseria, ma anche quello dei portuali. Non è possibile che una categoria come quella degli armatori, che ha grandi vantaggi fiscali, sfrutti i lavoratori".