Nuovo ospedale Galliera: sarà la volta buona

di Redazione

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Nuovo ospedale Galliera: sarà la volta buona
Dopo una quindicina d’anni di discussioni, veti incrociati e ragionamenti fumosi, decollerà finalmente il progetto – e soprattutto la realizzazione  - del nuovo ospedale Galliera. Questa mattina  in Regione, alla presenza delle istituzioni della Liguria e di Genova, è stato firmato ufficialmente l’accordo tra i vertici dell’ospedale e  la società Politecnica che dovrà realizzare il progetto. Si prevedono, come era già stat9o anticipato, 400 posti letto con un ampio giardino intorno, sette piani e una organizzazione di energia alternativa  basata su pannelli solari. Ci sarà, anche come conseguenza d’un se3ttore specializzato già consolidato in passato, un settore speciale per la cura delle persone anziane e delle loro problematiche. Il progetto è ambizioso e ha visto l’appoggio della Regione e del Comune, anche in funzione di servizi e di parcheggi non solo per l’ospedale ma anche per il quartiere. In passato, c’erano state protesta in tutta la zona di Carignano perchè si temeva in una alterazione dei servizi e di danni al quartiere, in funzione del nuovo spedale. In realtà quando si era partiti per la necessaria ristrutturazione del Galliera si era temuto in interventi immobiliari e speculativi, anche per un errore di impostazione della vecchia gestione dello storico nosocomio. C’era il problema interno dell’adeguamento della vecchia struttura recettiva, legata a un disegno del primo Novecento, quando era decollata la importante donazione dei Duchi di Galliera. Ora di tratterà di realizzare strutture adeguate alle esigenze moderne e di servizio, salvaguardando un impianto immobiliare che ormai è difeso dalle leggi dei beni culturali. Resterà, per altri servizi, quello che ha significato storico e entreranno in funzione locali adatti a un moderno nosocomio, Da tempo il Galliera è in difficoltà perché ha, sul piano obiettivo, punte assistenziali e sanitarie di alto livello e strutture immobiliare non più adeguate. Genova ha bisogno, nel suo cuore abitativo, d’un servizio di alto livello come il Galliera, ma deve trattarsi d’una offerta rispondente alle nuove esigenze. Oggi, anche grazie alla nuova gestione  d’un manager come Giuseppe Zampini, nonché alla prudente capacità di procedere del cardinale Bagnasco, sono stati superati errori del passato e dovrebbero essere scavalcate alcune opposizioni strumentali. Negli anni scorsi, sia gruppi di ecologisti, sia alcuni settori del M5s, avevano impostato una polemica, in parte gratuita, contro la ristrutturazione dello strico ospedale, in funzione ambientalista. Sulla base del progetto di massima sui cui ci si è accordati questa mattina, la nuova realtà operativa del Galliera dovrebbe decollare entro il 2023, nel contesto d’un potenziamento del servizio e dell’offerta sanitaria per la Liguria, quando dovrebbe essere in via di funzionamento il nuovo ospedale degli Erzelli, per il quale la Regione sta acquistando il terreno, che sarà privato ma con contratto pubblico. Se per la metà degli anni Venti la Liguria disporrà di questa due strutture d’avanguardia sarà possibile realizzare il progetto di una Regione in gradi di attirare una potenziale clientela, grazie al clima e alla qualità della vita, invertendo il fenomeno della “corsa” verso il Piemonte (in parte) e della Lombardia (in particolare). Sarà possibile attirare anche personale medico di alto livello, come in passato giocando su un potenziale scientifico di alto profilo, incastrando la qualità di nosocomi come il Gaslini. La Liguria potrebbe , curiosamente, giocare su due punte di diamante dell’assistenza sanitaria e della ricerca scientifica: la pediatria e la geriatria. E’ importante che ci si creda e che ci si scommetta, ancora una volta ragionando in un momento difficile per il capoluogo e per il territorio. E’ la risposta migliore alla crisi: scommettere e investire nella crescita  in tutti i settori per puntare a una regione-modello che abbia, così come di è detto stamattina per il nuovo Galliera, una dimensione “green”. In questa chiave, spostando la prospettiva rispetto al discorso precedente, sarà importante e qualificante spingere sugli Erzelli. E’ più che probabile che la proposta di quindici anni fa sia stata in parte strumentale e di  propaganda politica. Ma, ora, visto che si è in ballo, il nuovo modernissimo ospedale del Ponente, la Facoltà Politecnica e le nuove iniziative scientifiche e imprenditoriali potrebbero davvero  dare vita a una mini “Silicon Valley”. Il vero problema è superare tutte le opposizioni gratuite e i cosiddetti “veti incrociati” nati per il blocco di qualunque progetto. E in questo senso va inquadrata la ristrutturazione del Galliera finalmente giunta al “dunque”. La location dell’soedale è strategica e importante per il servizio pubbloco. Speriamo che da oggi scatti il via libera. Genova ne ha bisogno.