Giorgetti: "I minibot non sono l'anticamera dell'uscita dall'Euro"

di Redazione

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Il sottosegretario a Rapallo: "Giocavo a Monopoli, conosco le regole"

Giorgetti: "I minibot non sono l'anticamera dell'uscita dall'Euro"
"I minibot non sono né l'anticamera dell'uscita dall'Europa né dall'euro. E' semplicemente un tentativo di risolvere un problema, il debito della Pubblica amministrazione, che non abbiamo creato noi". Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, dal convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. "E' chiaro che l'Italia ha interesse ad avere un commissario in materie economiche e non in filosofia applicata. Lo abbiamo avuto in passato e possiamo rivendicarlo, l'Italia è un grande Paese. Non ci dobbiamo piangere addosso". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, dal convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. "Un commissario alla concorrenza e all'industria sono figure interessanti", aggiunge. "Sul debito siamo oggettivamente in difetto. Non dobbiamo fare uno scontro contro l'Europa, ma portare lo scontro all'interno dell'Europa. l'Italia deve difendere gli interessi nazionali, come fanno gli altri Paesi": lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, dal palco del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. A proposito delle mancate nozze tra Fca e Renault, "vedo - dice - che i francesi quando devono difendere il loro interesse, come tedeschi con le banche, sono capaci di portare lo scontro all'interno dell'Europa e di vincerlo. Questo è quello che deve fare l'Italia", con "un atteggiamento non remissivo ma consapevole della propria forza" "Al Monopoli giocavo anche io da piccolo: si gioca minimo in due e fino a sei, ho studiato bene le regole, e se dai fiducia alla moneta, questa acquista valore". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, dal convegno dei Giovani di Confindustria, torna sul paragone minibot-soldi del Monopoli. "E' evidente che si tratta di proposte che devono essere condivise. Non è una proposta imprudente, ma da discutere", dice, aggiungendo: "Se poi qualcuno ha interesse ad enfatizzare, e non è Draghi, per far alzare lo spread...".