Genoa, i fischi della Nord: un bagno d'umiltà in vista di Parma

di Redazione

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E Prandelli avverte: "Dobbiamo tornare ad avere la giusta dose di paura"

Genoa, i fischi della Nord: un bagno d'umiltà in vista di Parma
Due filosofie contrapposte, due punti di vista distanti fra loro in casa Genoa, dopo il pareggio di ieri contro il Frosinone. Da una parte la società che (giustamente) punta la propria attenzione sulla striscia positiva che si allunga, sulla seconda gara senza subire gol e sull'aver mosso ancora la classifica, avvantaggiandosi su gran parte delle dirette concorrenti per la salvezza. Dall'altra c'è il tifo, la pancia della Nord, che ieri dopo il fischio finale dell'arbitro Mariani ha esternato tutta la propria delusione con una sonora bordata di fischi. Per il doppio grigio pareggino contro le due ultime della classe, per una vittoria che non è arrivata nonostante l'uomo in più per un'ora di gioco ma soprattutto per un Genoa che, nel secondo tempo, è sembrato più confusionario che tambureggiante. Difficile dire dove stia davvero la realtà, forse nel mezzo, come sempre. Fatto sta che adesso il Genoa ha un solo altro match point a disposizione, quello di sabato contro il Parma, per provare a mettere la freccia e svoltare verso lidi più tranquilli di classifica. Poi arriverà il momento, come nel Giro d'Italia, delle vette alpine, delle sfide contro Juventus, Inter e Napoli. Un tour de force che porterà il Grifone fino al derby di metà aprile. I tifosi rossoblù però sembrano aver perso la pazienza e a dirlo sono senza alcun dubbio i fischi di ieri. La vittoria contro la Lazio, anziché immettere benzina nel motore, ha forse illuso un po' troppo, facendo pensare che si potesse abbassare la guardia sulla corsa per la salvezza. Bene in questo senso fa Cesare Prandelli a predicare il ritorno "alla giusta paura", a quella sana consapevolezza che ci sarà da lottare, da sporcarsi le mani fino all'ultima giornata. Ora serve tornare coi piedi per terra, ripartendo proprio dal bagno d'umiltà dei fischi della Nord.