Curarsi è un lusso, aumenta il disagio economico per la spesa sanitaria

di Eva Perasso

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I dati nazionali e regionali del rapporto annuale CREA

Curarsi è un lusso, aumenta il disagio economico per la spesa sanitaria
Siamo longevi, e la speranza di vita in buona salute per gli italiani è più alta rispetto alla media europea. Va peggio per le spese sanitarie, poiché fatichiamo ad affrontarle tanto che sono un lusso per il 5,5 per cento degli italiani (si arriva all'8 per cento al sud). Nonostante il divario tra Nord e Sud l'Italia della salute porta buoni numeri: lo racconta l'ultimo rapporto C.R.E.A. Sanità - Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" che sarà presentato questa settimana a Roma. Una fotografia italiana dove emergono diversità tra le varie regioni, ma dove il Servizio Sanitario Nazionale, nonostante le sue sofferenze, continua a produrre ottimi esiti aggregati di salute e salvaguardia per le popolazioni delle Regioni con minori risorse, grazie ai meccanismi redistributivi. E tutto questo ad un costo largamente inferiore a quello sostenuto negli altri Paesi d'Europa. Partiamo dalle buone notizie. Come si legge nel rapporto CREA, l’Italia ha un’aspettativa di vita alla nascita di 85,6 anni per le donne e 81 per gli uomini, risultando uno dei Paesi più longevi al mondo; anche la speranza di vita residua a 65 anni (19,4 anni per gli uomini e 22,9 per le donne) è, per entrambi i generi, più elevata di un anno rispetto alla media europea. Se si vive di più che negli altri Paesi, si vive anche meglio. La speranza di vita in buona salute alla nascita in Italia si attesta a 67,6 anni per gli uomini e 67,2 anni per le donne, e quella a 65 anni è pari a 10,4 anni per gli uomini e 10,1 per le donne, contro una media EU inferiore, e pari rispettivamente a 9,8 e 10,1 anni. In Italia, sempre a 65 anni, la speranza di vita senza limitazioni nelle attività quotidiane è di 9,8 anni nel 2016 e in aumento rispetto al 2010 di quasi un anno, dimostrando che è in atto una compensazione almeno parziale degli effetti attesi dell’invecchiamento. Rimane il divario tra Settentrione e Meridione, con oltre un anno di svantaggio in termini di aspettativa di vita nelle Regioni del Mezzogiorno, che diventano 3 per quella a 65 anni. Tuttavia le aspettative di vita nelle Regioni Meridionali sono incomparabilmente migliori di quanto ci si potrebbe aspettare sulla base del loro livello di sviluppo economico: Grecia e Portogallo, ad esempio, pur con un PIL pro-capite paragonabile a quello del nostro meridione, “performano” peggio di tutte le Regioni italiane, Campania esclusa; e quest’ultima, comunque, performa molto meglio di tutti i Paesi dell’EU orientale. Va peggio sul fronte della spesa sanitaria per acquistare medicine e affrontare cure e diagnosi. Il 17,6 per cento delle famiglie italiane ha dichiarato di aver cercato di limitare le spese sanitarie per motivi economici e di queste 1,1 milioni le hanno annullate del tutto. Il Mezzogiorno è l'area più colpita (5,6 per cento delle famiglie). Ma è proprio sul tema del disagio economico legato alla spesa sanitaria che si inserisce la situazione ligure: nella nostra regione infatti cresce la quota di famiglie con disagio per questioni economiche legate al reperimento e acquisto di farmaci e prestazioni, è più alta rispetto alla media nazionale la percentuale di famiglie impoverite.