Carige, Malacalza rompe il silenzio: "Favorevoli a soluzione di mercato"

di Redazione

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L'azionista disponibile ad un dialogo costruttivo con i Commissari e con le Istituzioni

Carige, Malacalza rompe il silenzio: "Favorevoli a soluzione di mercato"
Sulla questione Carige, Malacalza valuta il sostegno a soluzione di mercato. All’affollato tavolo sul futuro della banca ligure la famiglia Malacalza rompe il silenzio. La holding genovese, primo azionista dell'istituto, potrebbe contribuire a soluzioni di mercato per il salvataggio della banca, secondo quanto si legge in un comunicato diffuso nella serata di mercoledì. "Con riferimento al comunicato di Banca Carige del 9 maggio 2019 dal quale si evince che “proseguono le valutazioni riguardanti ulteriori soluzioni di mercato finalizzate ad assicurare stabilità e rilancio di Banca Carige”, Malacalza Investimenti comunica - coerentemente con lo spirito di quanto già dichiarato nel proprio comunicato del 3 gennaio 2019 e con il senso di responsabilità dimostrato con il continuo e concreto supporto a partire dal 2015 - la propria posizione di orientamento favorevole al sostegno di Banca Carige nel quadro di piani e investitori che assicurino il realizzarsi di una operazione di mercato tutelando, al tempo stesso, il ruolo della banca sul territorio e tenendo nella dovuta considerazione l’impegno di tutti gli azionisti che la hanno sostenuta con ripetute iniezioni di capitale. Malacalza Investimenti è da sempre disponibile ad un dialogo costruttivo con i Commissari e con le Istituzioni (BCE, Banca d’Italia, MEF, Consob) al fine di addivenire ad una soluzione positiva per il futuro dell’Istituto." Il commento del direttore di Telenord Paolo Lingua: “Malacalza Investimenti”, dopo il clamoroso “no” all’aumento di capitale (senza piano industriale) proposto in sede di Assemblea degli azionisti alla vigilia di Natale, oggi rompe il silenzio sulla complessa vicenda di Banca Carige.  Che cosa significa, letto tra le righe, il breve, e per certi aspetti ovvio, comunicato dell’azionista di riferimento? Significa che da mesi “Malacalza Investimenti” sta lavorando, non sottotraccia ma la dovuta riservatezza (il nome di Cuccia non suggerisce niente?), con gli interlocutori istituzionali e con i tre Commissari che la Bce ha nominato a governare per qualche mese la travagliata banca. Ma ci sono altri messaggi subliminali. I Malacalza vogliono, cosa che hanno sempre affermato sin dall’inizio, salvare la banca e il suo ruolo sul territorio, piccoli azionisti compresi. E che puntano su soluzioni solide e molto concrete. Forse ci sono dei percorsi già praticati ma che non possono essere trasformati in dibattito ad alta voce come sulla piazza d’un mercato rionale. E’ evidente che non ha favorito l’evolversi d’una soluzione solida e seria l’eccesso di clamore mediatico, sovente arraffato, delle scorse settimane. Ora, anche se non si può fissare un percorso a breve termine con appuntamenti di tappa, il vero lavoro duro decolla. Ci vorrà del tempo – non troppo lungo – ma il tempo necessario. La banca va salvata e ci sono i margini per farlo seriamente. Questa è la vera sfida.