Ancora ritardi su Erzelli, ormai servono gli indovini
di Pietro Roth
1 min, 43 sec
Il punto di Paolo Lingua
Abbiamo appreso, con la distesa allegria di chi sorseggia un partivo al caffè, che la pratica burocratica – per ritardi e dubbi che partono dai ministeri romani – relativa al trasferimento delle facoltà di Ingegneria e Architettura al colle degli Erzelli decollerà nella seconda metà del 2021, con un ritardo di 18 mesi. Per ben che vada i lavori non cominceranno prima del 1922 che vada tutto bene e si avrà forse il lavoro compiuto attorno al 2026.
Ma ci saranno altri ritardi? E’ più che probabile, ma è arduo azzeccare una previsione. I più soddisfatti del ritardo sono i professori delle facoltà e gli studenti che non hanno mai manifestato particolare entusiasmo per il trasferimento (scomodo per tutti) sull’altura che sovrasta aeroporto, area poco servita dai mezzi pubblici, scomoda per i mezzi privati e tutto sommato poco accogliente perché , a esclusione degli avamposti solitari Ericsson, Siemens e Digitale, l’altura degli Erzelli è una sorta di “deserto dei Tartari” di Genova. In realtà finiamo per aver tutti poca memoria, ma della vicenda si è cominciato a parlare nelle seconda metà degli anni Novanta.
I “pionieri degli Erzelli” avevano favoleggiato d’una “Silicon Valley” genovese, di un’area modello per lanciare industrie “pulite e alternative”. Poi si è ammosciato il lancio venuto dalle tecnologie sanitarie e di tutto quanto era connesso. Poi, nel momento della sinistra al potere, s’è avanzata l’idea del trasferimento di Ingegneria. Occorreva dimostrare che l’Università non era solo in centro e nella borghese Albaro, ma anche nel Ponente operoso e industriale. La facoltà ha fatto sempre resistenza passiva e così pure la città, indifferente allo “spot” politico-pubblicitario (ma che a qualcuno in interessassero magari le area di Albaro rimaste libere? Mah). La vicenda è andata avanti così per un quarto di secolo. Nel frattempo s’è aggiunto il progetto di collocare nei deserti Erzelli anche un ospedale per la zona di Ponente. Pubblico? Ospedale pubblico? Ospedale Privato? Privato con funzione pubblica? Anche di questo s’è detto tutto e si sono sviscerate le funzioni. Ma quando e come e con che soldi si farà? La sfera degli indovini è fatta anche per questo.
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