A Genova nasce 'DeeJail', il primo programma radio fatto dai detenuti

di Fabio Canessa

1 min, 29 sec

L'idea di Don Roberto Fiscer, ex dj e fondatore di 'Radio tra le note'

A Genova nasce 'DeeJail', il primo programma radio fatto dai detenuti
Nasce a Genova il primo programma radio fatto dai detenuti. L'idea è di don Roberto Fiscer, ex deejay sulle navi da crociera, attualmente parroco della Santissima Annunziata del Chiappeto, conosciuto per le sue parodie di canzoni famose con testi cristiani e per essere il fondatore e l'anima di 'Radio Fra le Note', la prima web radio parrocchiale della diocesi di Genova disponibile tramite App, internet e sul canale 810 del digitale terrestre. "Gesù riabilitava le persone, le aiutava a rialzarsi. Come sacerdote, credo, che la mia missione sia di aiutare quanti sono in difficoltà a rimettersi in piedi", spiega don Roberto. "Quello della radio in carcere - aggiunge - era un mio sogno da tanto tempo e questa nuova esperienza si affianca a quelle già collaudate da tempo delle trasmissioni dal Gaslini e dall'ospedale San Martino. Dobbiamo, infatti, aiutare le persone a comprendere che, se sono in ospedale, posso avere una malattia, ma non sono la malattia. Se sono in carcere, posso avere sbagliato, ma non sono sbagliato. Posso avere fatto degli errori, ma non sono un errore". Dopo aver ottenuto tutti i permessi necessari, don Fiscer ha realizzato un piccolo studio di registrazione all'interno del carcere di Marassi coinvolgendo una redazione di 7 detenuti, italiani e stranieri, giovani e meno giovani, con cui curerà ogni settimana il programma dal titolo evocativo: DeeJail. Prima puntata prevista venerdì prossimo sul Festival di Sanremo. L'obiettivo è coinvolgere i detenuti ed aiutarli a trasmettere i loro talenti. "Troppe volte - ha detto ancora il sacerdote genovese - il carcere fa notizia solo per gli aspetti negativi, come il sovraffollamento e le rivolte, ma in carcere ci sono anche tante persone che si impegnano: chi va a scuola, chi fa volontariato, chi frequenta i laboratori. Vogliamo far conoscere anche questi aspetti attraverso le voci dei protagonisti".